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Il caso Prysmian Group: la trasformazione passa attraverso Cloud e smart working | Impresoft 4ward
Il caso Prysmian Group: la trasformazione passa attraverso Cloud e smart working
Decine di sedi in tutto il mondo, con attività che si muovono sulla terraferma e persino sottacqua. La chiave del successo della multinazionale italiana: strumenti moderni per la produttività e la comunicazione, l’inclusione dell’IT nelle decisioni strategiche
È un nome relativamente poco conosciuto ai non addetti ai lavori, ma si tratta di una realtà tutta italiana di cui andare fieri: nata da uno spin-off di Pirelli, in 12 anni Prysmian si è ritagliata il ruolo di leader indiscusso nel comparto dei cavi per il trasporto dell’energia e delle telecomunicazioni. Una multinazionale di successo che ha il suo quartier generale a Milano, alla Bicocca: è da qui che partono le idee, le strategie e le direttive che in due lustri hanno portato questo marchio a un fatturato di oltre 7,5 miliardi di euro, con una clientela diffusa in tutti i continenti.
Il sistema nervoso dell’era moderna
Il ruolo di Prysmian in una civiltà tecnologicamente all’avanguardia è cruciale: quello che Prysmian produce sono cavi, risultato di una ricerca avanzata e di stabilimenti di produzione allo stato dell’arte, e che hanno permesso al marchio di affermarsi e dominare alcuni settori di questo comparto. Ci sono interi grattacieli completamente cablati Prysmian Group, e l’azienda vanta anche una importante fetta di mercato per quanto attiene la gestione dei cavi che riforniscono di energia gli ascensori. l’azienda viene inoltre identificato come fornitore d’eccellenza per quanto attiene i collegamenti tra i parchi eolici off-shore (costruiti in mare per sfruttare i venti al largo della costa) e le reti elettriche sulla terraferma.
Il successo di Prysmian Group è legato soprattutto alla tradizione più che centenaria nello studio e nello sviluppo degli isolanti: la competenza ereditata da Pirelli in materia di polimeri ha permesso di sviluppare materiali in grado di migliorare in modo significativo l’isolamento dei cavi che trasportano l’energia elettrica. In questo modo si riducono le dispersioni nel corso del tragitto dalle centrali fino alle abitazioni, diminuendo gli sprechi e aumentando quindi l’efficienza di un’infrastruttura indispensabile per garantire l’operatività della civiltà connessa.
Un cambio di passo
Nel 2016 Prysmian ha chiamato un nuovo CIO per far compiere al proprio IT un salto verso il futuro: Stefano Brandinali, dopo una fortunata esperienza oltremanica, ha raccolto la sfida di tornare in Italia per disegnare assieme a Prysmian Group un percorso capace di traghettare l’azienda verso un ambiente di lavoro effettivamente smart. Da cambiare c’era soprattutto l’immagine dell’IT, che veniva utilizzato e percepito sostanzialmente come un servizio di cui usufruire al pari di un fornitore esterno. Un’entità efficiente ma poco coinvolta nelle decisioni strategiche, sebbene dalle sue competenze dipenda l’efficacia del metodo di lavoro e di comunicazione tra le diverse parti dell’azienda.
Il compito di Brandinali è stato, dunque, innanzi tutto restituire all’IT la centralità che gli spetta nell’ecosistema aziendale: il CIO e tutti i suoi collaboratori sono oggi parte integrante di Prysmian Group, e costituiscono a tutti gli effetti un motore capace di impartire una spinta significativa verso il cambiamento dei processi interni e l’evoluzione del flusso di lavoro. Brandinali ha preferito agire in continuità con chi l’aveva preceduto: niente imposizioni dall’alto di nuove guide o nuovi strumenti, bensì una rassegna puntuale di quanto di buono era già stato fatto per costruire su basi solide e facendo leva sulle competenze già presenti in azienda.
Quello che si è realizzato in pochi mesi è stato un autentico cambio di passo: invece di attendere le richieste delle altre divisioni, molto spesso frutto di decisioni strategiche che non tengono conto dello stato dell’arte della tecnologia, il reparto IT si è mosso per promuovere l’adozione di nuovi strumenti – come ad esempio Windows 10, Office 365 e Sharepoint che stanno venendo gradualmente utilizzati da tutte le divisioni aziendali, ma anche soluzioni hardware come Microsoft Surface – in grado di migliorare in modo significativo la produttività, anche in contesti fino a qualche anno fa quantomeno atipici. L’idea che il lavoratore non sia più legato alla propria scrivania si sta facendo strada, così come si sta imponendo la cultura “paperless”: dotare i dipendenti di notebook moderni per hardware e software significa metterli in grado di operare da qualsiasi punto del pianeta, qualunque sia il luogo in cui si trovano, lasciando maggiore libertà di definire in autonomia orari e modalità di lavoro e creando un autentico ambiente smart-working.
Altro aspetto significativo della nuova strategia è un approccio che Brandinali definisce “Cloud First”: l’intera infrastruttura ICT di Prysmian Group è stata ripensata secondo un percorso evolutivo che punta a non stravolgere lo status quo e, al contempo, a non permettere che si assista a una stagnazione sugli strumenti attuali. Ciò che oggi è on premise resterà tale fino a quando avrà senso proseguire nella sua manutenzione; tutto ciò che va aggiornato e tutti i nuovi progetti, invece, vengono gestiti in prospettiva Cloud computing sin dal principio, con l’obiettivo di adottare strumenti moderni e future-proof capaci di spingere ancora più avanti il business del Gruppo.
La scelta di Skype for Business
Una multinazionale con quasi 200 sedi distribuite in tutto il mondo, con personale sempre in movimento in cinque continenti e pure sul mare, a bordo delle tre navi posa-cavi in forza alla flotta Prysmian Group: garantire una comunicazione efficiente tra gli oltre 22mila dipendenti è senza dubbio una priorità per la multinazionale italiana, che ha deciso di evolvere la piattaforma TLC già disponibile in azienda per farle compiere un passo ulteriore verso la dematerializzazione.
La scelta è caduta su Skype for Business, e in particolare sul framework SFB365 Bundle realizzato da Impresoft 4ward: una combinazione di soluzioni hardware e software che consentono di digitalizzare i processi seguendo le best practice del settore. Per esempio fornendo accesso contemporaneo alle conference-call sia da telefonia PSTN che da PC, fornendo numerazioni locali a cui collegarsi e al contempo scaricando la complessità della gestione di questo tipo di infrastruttura sulle spalle del fornitore del servizio: il Cloud provider è in grado di garantire prestazioni e affidabilità superiori, permettendo al contempo di aumentare la qualità della comunicazione arricchendola con video e strumenti di condivisione.
Gran parte della comunicazione interna di Prysmian Group si appoggia già oggi sulla nuvola di Redmond: i meeting vengono fissati su Outlook, permettendo di allargarli a colleghi presenti fisicamente nello stesso sito (verificando contemporaneamente la disponibilità di una sala riunioni, già equipaggiata per permettere la video-conferencing) così come a personale in trasferta presso altre sedi o addirittura clienti e/o fornitori. La documentazione necessaria allo svolgimento del meeting viene condivisa attraverso gli strumenti digitali, così come si è potuto procedere anche alla migrazione in Cloud di alcuni centralini telefonici (PBX) nei cosiddetti SMO (Small & Medium Business Office) per semplificarne la gestione e renderla omogenea in tutti i siti di presenza sul territorio. In alcune nazioni è anche già possibile virtualizzare completamente questo tipo di infrastruttura, appoggiandosi a Microsoft persino per la fornitura della numerazione telefonica e di fatto limitando la costruzione della WAN a una infrastruttura che si occupa del trasferimento di byte alla massima velocità disponibile.
“Competenza e flessibilità, un’azienda composta di professionisti pratici che sanno come portare a termine un progetto”
Così descrive lo stesso Brandinali l’esperienza con Impresoft 4ward, che ha accompagnato Prysmian Group nell’integrazione della tecnologia di comunicazione Skype for Business con l’infrastruttura esistente. Un percorso che non si arresta, e che proseguirà nei prossimi mesi con un continuo miglioramento dei servizi e della stessa infrastruttura tecnologica, seguendo una roadmap che comprende anche il potenziamento della connettività a livello globale di tutti i siti produttivi, per far crescere di pari passo la penetrazione di questi nuovi strumenti di lavoro nel flusso di lavoro quotidiano.
- Company Name: Prysmian Group
- Settore: Manufacturing
- Dimensioni: 29.000 dipendenti
- Ambito: Digital workplace
- Soluzioni: Microsoft Skype for Business