Perché è necessario il Change Management per la Digital Transformation
Perché è necessario il Change Management per la Digital Transformation

Perché è necessario il Change Management per la Digital Transformation

Autore: Impresoft 4ward

È ancora vero che il 70% dei progetti di Change Management falliscono? Qualche anno fa lo sosteneva McKinsey in un articolo dal titolo suggestivo: Changing change management. In poche parole, la tesi del colosso statunitense della consulenza strategica era che, nonostante la Digital Transformation, i metodi di Change Management rimanevano ancorati a modelli obsoleti tipici di un’era predigitale. La qual cosa causava resistenza da parte dei dipendenti, unita alla mancanza di supporto dei C-level. Era la stessa McKinsey, però, a indicare una strada percorribile nel ricorso ai nuovi strumenti digitali al fine di rendere il cambiamento più significativo e duraturo. Da allora qualcosa, effettivamente, ha cominciato a muoversi.

 Perché è necessario il Change Management

 

Digitalizzazione e business, un abbraccio necessario

Nel 2018 Couchbase ha condotto uno studio intervistando 450 responsabili della trasformazione digitale di imprese operanti negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Francia e Germania. Sebbene la spesa media programmata fosse elevata, pari a 28 milioni di dollari per i successivi 12 mesi, la preoccupazione di avviare progetti di digitalizzazione sbagliati era alta, soprattutto a causa della forte pressione che le organizzazioni avvertivano provenire, in particolare, dai competitor. Tuttavia, questo non aveva impedito al 25% del campione di provarci ugualmente: nel 6% dei casi rivoluzionando completamente la propria esperienza digitale fino a farlo diventare unico nel settore di riferimento, e modificandola positivamente nel rimanente 19%. In quasi tutte le aziende, comunque, permaneva la convinzione che il mancato adattamento del business ai servizi digitali avrebbe avuto come risultato, nell’arco di poco tempo, una progressiva marginalizzazione della loro presenza sul mercato. Ciò significa, implicitamente, che ormai i tempi sono maturi per far collimare gli obiettivi del Change Management con la metamorfosi impressa dalla Digital Transformation.

 

Il nuovo ruolo dei fornitori di tecnologia

Ma che cosa è realmente mutato, nel giro di pochi anni, da quando McKinsey esortava a “changing change management”? Sostanzialmente il ruolo e le competenze dei fornitori di soluzioni tecnologiche. Se prima, infatti, si trattava di vendor che si interfacciavano con l’IT manager del cliente, parlando un linguaggio esoterico e per pochi adepti, oggi sono tra i fautori più agguerriti del cambiamento in azienda. Questa metamorfosi deriva dalla convergenza raggiunta tra offline e online, mobile, intelligenza artificiale, IoT, social e Cloud. Una convergenza che non è solo frutto di tools innovativi, ma riguarda i comportamenti d’acquisto dei consumatori contemporanei e, di conseguenza il business e il posizionamento sui mercati. Così come va a impattare sulle modalità di produzione tradizionale e sui consueti workflow. Per questo, nel momento in cui vengono proposte piattaforme, sistemi di gestione e analisi evoluta dei dati, app di comunicazione e collaborazione all’avanguardia, questo non può più avvenire senza una pianificazione accurata del Change Management che deve affrontare il personale.

 

System integrator, consulente in Change Management

Non più vendor, quindi, ma consulenti a 360 gradi. Con la differenza che, mentre in passato le figure esterne che affiancavano i percorsi di riassetto organizzativo non avevano a disposizione (oppure ignoravano) un insieme di soluzioni digitali utili allo scopo, l’odierna system integrator company davvero leader abbina a una conoscenza approfondita di natura tecnica skill altrettanto performanti nel change management e in altre discipline che afferiscono all’organizzazione aziendale. Infatti un “innesto” di tecnologia, che prescinda dal coinvolgimento attivo di coloro che saranno chiamati ad adoperarla, è destinato a sicuro insuccesso. I nuovi processi di Change Management, perciò, preparano il terreno alimentando una growth mindset, una mentalità orientata alla crescita e allo sviluppo, mostrando anzitutto ai principali utilizzatori, cioè i dipendenti, la convenienza degli strumenti digitali. Una convenienza che si traduce in un miglioramento delle condizioni lavorative, in un miglior work-life balance e in una soddisfazione generale. Tutti benefici che hanno, come ricaduta immediata per l’azienda, incremento di produttività, calo di assenteismo e ottimizzazione del rapporto con la clientela.

 

 

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