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L’adozione di soluzioni e servizi nel cloud pubblico è in rapido e costante aumento e questo aumento è dato principalmente dal fatto che molte organizzazioni si sono rese conto che spostare workload esistenti in Azure può portare vantaggi significativi. Tra questi troviamo la capacità di distribuire rapidamente le applicazioni consentendo di beneficiare di un’infrastruttura presente su scala globale, la riduzione dei requisiti e dei costi di manutenzione e l’ottimizzazione delle prestazioni.
In questo articolo saranno esaminati i principali aspetti da prendere in considerazione al fine di adottare un approccio strategico per quanto riguarda la migrazione della propria infrastruttura IT in Azure e come, grazie proprio a questo approccio, sia possibile trarre beneficio di tutti i vantaggi del cloud pubblico di Microsoft.
Tra i principali aspetti che portano i clienti ad affrontare una migrazione dei propri workload verso soluzioni cloud troviamo:
Ritrovarsi in almeno uno di questi fattori scatenanti che potrebbero avviare un processo di migrazione è molto comune. Per intraprendere nel migliore dei modi questa migrazione è necessario tenere in considerazione quanto riportato nei paragrafi successivi.
Nel percorso di adozione di soluzioni cloud definito nel Microsoft Cloud Adoption Framework per Azure emergono sei azioni principali che è opportuno prendere in considerazione:
Indipendentemente dalla strategia di migrazione che si decide di adottare è opportuno predisporre la Landing Zone, che rappresenta, nel percorso di adozione del cloud, la destinazione in ambiente Azure. Si tratta di un’architettura con scalabilità orizzontale progettata per consentire al cliente di gestire ambienti cloud funzionali, mantenendo al tempo stesso le procedure consigliate per la sicurezza e la governance. L’architettura della Landing Zone deve essere definita in base ai requisiti aziendali e ai requisiti tecnici necessari.
Sono disponibili diverse opzioni per implementare la Landing Zone, grazie alle quali sarà possibile soddisfare le esigenze di deployment ed operatività del portfolio cloud.
Diversi sono i percorsi di adozione delle soluzioni in Azure. Per affrontare nel migliore dei modi ciascuno di questi percorsi è consigliato elaborare a priori un business case completo ed un piano di progetto, contenente le informazioni sui vantaggi e sui costi (TCO) dello spostamento dei workload sul cloud Microsoft Azure, nonché raccomandazioni su come ottimizzare il modello di utilizzo dei servizi Microsoft Azure.
Basandosi sulla strategia cloud dell’azienda e sugli obiettivi generali di business, è opportuno esaminare la distribuzione e l’utilizzo dei workload in uso e valutare il relativo stato “cloud-ready” per determinare le opzioni migliori e le modalità più opportune (lift&shift, refactor, rearchitect e rebuild) in ottica di consolidamento e migrazione ai servizi cloud di Microsoft Azure.
* Queste strategie di migrazione sono riportate da Gartner research. Gartner definisce anche una quinta strategia chiamata " Replace".
Nei paragrafi seguenti vengono riportate le principali strategie di migrazioni che possono risultare utili.
Si tratta di ridistribuire un’applicazione esistente su una piattaforma cloud senza modificarne il codice. L’applicazione viene migrata “così com’è”, il che fornisce vantaggi cloud di base senza dover affrontare un rischio elevato e senza dover sostenere i costi necessari per apportare modifiche al codice applicativo.
Questa tecnica di migrazione viene solitamente utilizzata quando:
Esempio: spostamento di un’applicazione line of business a bordo di macchine virtuali che risiedono in ambiente Azure.
In questa strategia di migrazione sono previste modifiche minimali del codice dell’applicazione oppure modifiche alle configurazioni, necessarie per ottimizzare l’applicazione per Azure PaaS e sfruttare al meglio il cloud.
Questa tecnica di migrazione viene solitamente utilizzata quando:
Esempio: si effettua il refactoring di una applicazione esistente adottando servizi come App Service oppure Container Services. Inoltre, si effettua il refactoring di SQL Server in Azure SQL Database.
La tecnica di ri-progettazione consiste nel modificare oppure estendere l’architettura e la base di codice dell’applicazione esistente, andandola ad ottimizzare per la piattaforma cloud e garantendo così una migliore scalabilità.
Questa tecnica di migrazione viene solitamente utilizzata quando:
Esempio: composizione di un’applicazione monolitica in microservizi in ambiente Azure che interagiscono tra loro e sono facilmente scalabili.
Il rebuild dell’applicazione da zero prevede l’utilizzo di tecnologie cloud-native su Azure PaaS.
Questa tecnica di migrazione viene solitamente utilizzata quando:
Esempio: creazione di applicazioni green field con tecnologie cloud native innovative, come Azure Functions, Logic Apps, Cognitive Service, Azure Cosmos DB ed altro ancora.
Nell’adozione di successo dei servizi nel cloud pubblico, oltre ad essere richiesto un approccio strutturato e metodologico, diventa fondamentale adottare una precisa strategia per migrare non solo le applicazioni, ma anche le pratiche di governance e di gestione, adeguandole in modo opportuno.
Per questa ragione diventa fondamentale mettere in atto un processo di Cloud Technical Governance attraverso il quale è possibile garantire al Cliente un utilizzo efficace ed efficiente delle risorse IT in ambiente Microsoft Azure, al fine di poter raggiungere i propri obiettivi. Per farlo è necessario applicare controlli e misurazioni utili ad aiutare il cliente a mitigare i rischi e creare dei confini. Le politiche di governance, all’interno dell’ambiente del Cliente, fungeranno anche da sistema di allarme preventivo per rilevare potenziali problemi.
Il processo di trasformazione digitale che interessa le realtà aziendali spesso prevede la migrazione dei workload ospitati presso i propri datacenter verso il cloud per ottenere migliori risultati per quanto concerne la governance, la sicurezza e l’efficienza dei costi. L’innovazione data dalla migrazione verso il cloud diventa frequentemente una priorità aziendale, per questo motivo è opportuno adottare un proprio approccio strutturato, per affrontare vari scenari di migrazione, che consente di ridurre la complessità ed i costi.
Francesco Molfese
Microsoft MVP Cloud and Datacenter Management, in 4wardPRO ricopre il ruolo di Director della Business Unit “Cloud Infrastructure”, dove è il responsabile della presenza tecnica dell’azienda nel mercato Cloud Infrastructure. Francesco è inoltre Microsoft Certified Trainer (MCT).