Che le conseguenze sulla produttività e quindi l’impatto economico di Microsoft Teams sulle aziende siano importanti è sotto gli occhi di tutti. Superata la fase di smart working emergenziale, che per molte aziende ha significato avviare il percorso di adozione delle piattaforme collaborative, ora le imprese si stanno adoperando per sfruttare appieno il potenziale di questa piattaforma di collaboration, andando al di là dei soli effetti sulla business continuity. L’obiettivo è rendere Microsoft Teams il cuore pulsante di un nuovo paradigma di lavoro nativamente diffuso, connesso e – appunto – abilitato dalla tecnologia.
Ma qual è il reale impatto economico di Microsoft Teams per un’organizzazione che fino a ieri era solita lavorare in modo profondamente diverso, con strumenti meno evoluti e non integrati? La risposta viene fornita da Forrester, che ha dedicato a Microsoft Teams uno dei suoi studi indirizzati a valutarne il total economic impact: non solo, quindi, astratti benefici di produttività, redditività, sicurezza e riduzione dello shadow IT, ma previsioni economiche concrete in grado di indirizzare le aspettative delle imprese che stanno valutando l’adozione della piattaforma Microsoft.
A livello metodologico, i dati dichiarati da Forrester sono l’esito di un approfondito processo di analisi avviato con diverse interviste ad aziende di dimensioni medie e grandi e con la successiva costruzione di un framework TEI (Total Economic Impact) volto a quantificare costi e benefici in proiezione triennale. In questo modo, gli analisti sono giunti a una quantificazione del ritorno sull’investimento considerando tre scenari differenti: quello ad alto, medio e minimo impatto. Nel primo caso, gli analisti dichiarano un potenziale ROI del 1085%, del 723% nel secondo e del 393% nella proiezione a low-impact: i benefici netti per l’impresa-tipo costruita per l’analisi rientrano in una forbice compresa tra i 7.6 milioni di dollari e i 21 milioni di dollari, sempre in previsione triennale.
L’impatto economico di Microsoft Teams: più produttività, meno inefficienze
Secondo gli analisti di Forrester, Microsoft Teams offre diversi benefici concreti alle imprese. La situazione pre-Teams evidenziata dalle interviste è quella di una forte frammentazione applicativa, che di per sé genera inefficienze e spinge verso l’adozione di tool di collaborazione consumer, alimentando lo shadow IT con tanto di rischi di sicurezza e compliance. Teams, invece, funge da hub centralizzato per i tool esistenti, per i canali di comunicazione, per i workflow e i processi aziendali, con un risparmio stimato tra i 15 e i 25 minuti di tempo al giorno solo nel passaggio da un’applicazione all’altra.
Inoltre, Microsoft Teams porta in azienda il concetto di automazione, con tutti i benefici annessi: a titolo d’esempio, la piattaforma può automatizzare con i chatbot svariate attività di routine come le richieste all’help desk o all’HR, puntando sul fatto che buona parte di esse rientra in un numero molto limitato di casistiche. L’azienda, di fronte alla scelta se adottare o meno la piattaforma Microsoft, deve mettere in conto anche tutti questi saving. Sempre sul fronte dei risparmi, degno di menzione è il fatto che Teams abilita i citizen developers: in pratica, Teams permette agli utenti di business di realizzare applicazioni in modo autonomo mediante tool di authoring low-code, abbattendo così la pressione sull’IT e accelerando il time-to-market; oltre agli evidenti risparmi, vanno messi in conto anche i benefici a livello di innovazione e di agilità, fondamentali per gestire mercati estremamente imprevedibili.
L’impatto economico di Microsoft Team è evidente anche nella riduzione del rischio di data breach, stimata tra l’1% e il 5%, come conseguenza della sicurezza della piattaforma e della conformità alle policy aziendali: considerando il costo milionario di un security breach (3,92 milioni di dollari, secondo il Ponemon Institute) e le sue conseguenze in termini di compliance e di immagine, una riduzione del 5% è determinante.
Infine, effetti evidenti di Microsoft Teams sono l’aumento dell’engagement e la maggiore visibilità su dati e informazioni, fattore quest’ultimo che ha un impatto positivo sui processi decisionali: pur non essendo possibile quantificare tali effetti, è palese il loro ruolo sulla produttività e sulla redditività d’impresa. Ai benefici vanno ovviamente sottratti i costi, che riguardano l’implementazione e l’adozione (change management) della piattaforma, nonché i costi dello sviluppo low-code, che prima ricadevano sull’IT. Nonostante si debba tener conto di essi, le previsioni di ROI cui giunge Forrester sono quanto mai indicative di una scelta corretta, che oltre ai benefici attuali e di breve periodo, può accelerare la trasformazione dell’azienda rendendola sempre più agile, diffusa e capace di affrontare a testa alta le sfide del futuro.