L’endpoint protection è lo scudo del nuovo workplace. Con la diffusione del lavoro da remoto e il passaggio al cloud, il perimetro dell’infrastruttura aziendale è diventato un concetto più difficile da definire e da tutelare. I nuovi confini dell’azienda sembrano oggi coincidere con l’identità digitale dei dipendenti e con i privilegi di cui questi dispongono all’interno dei sistemi aziendali. Il posto di lavoro appare ormai racchiuso all’interno dei device utilizzati da ogni lavoratore, ovunque questo si trovi.
Dal work from home si è passati al work from everywhere. Abbracciare questo nuovo modo di vivere il lavoro, anche dal punto di vista informatico, ha significato per molte aziende dover rivedere il concetto di sicurezza, intesa non più come semplice protezione delle informazioni, ma anche come controllo degli accessi, continuità del servizio e, di conseguenza, contenimento dei costi.
Ogni nuovo dispositivo connesso alla rete aziendale e ogni applicazione che viene utilizzata crea, infatti, un’ulteriore potenziale superficie di attacco da tenere sotto controllo. Le imprese sembrano esserne oggi più consapevoli rispetto al passato: secondo l’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection del Politecnico di Milano, il 70% delle aziende pianifica di aumentare gli investimenti in cloud security e il 47% guarda con interesse alla sicurezza in ambito Mobile e Internet of Things (IoT).
Garantire l’endpoint protection è fondamentale per evitare attacchi diretti alla rete aziendale. Nel moderno ambiente di lavoro vengono impiegati quotidianamente smartphone, tablet e dispositivi IoT per accedere alle risorse aziendali. In assenza di strumenti di protezione adeguati, tali dispositivi possono trasformarsi in un punto d’accesso per le minacce informatiche, ampliando a dismisura la superficie di attacco.
Accanto alle esigenze di sicurezza, ci sono però anche quelle di business. L’endpoint protection non deve, infatti, rallentare l’attività di chi utilizza il dispositivo: grazie alle moderne tecnologie, oggi è possibile rendere disponibile in brevissimo tempo l’intero mondo informativo di un’azienda a vantaggio dell’utente che opera da remoto, mantenendo al contempo elevati gli standard di sicurezza.
Le aziende che si aprono verso l’esterno e spostano gran parte dei loro processi produttivi sul cloud devono perciò cambiare approccio alla security, utilizzando tecnologie e prodotti innovativi, capaci di garantire rapidità, facilità d’uso e protezione. Si rivela fondamentale, in questo senso, garantire una gestione sempre più centralizzata dei device aziendali, in modo da poter effettuare un monitoraggio continuo delle attività messe in atto con il dispositivo, rilevare i comportamenti sospetti e bloccare eventuali attività dannose.
L’imperativo è lavorare in sicurezza, everywhere and everydevice, in un ecosistema in cui la security non coincide più con la sede aziendale: qualunque sia il luogo di lavoro e qualunque sia il device utilizzato, occorre dotarsi di soluzioni in grado di garantire una sicurezza completa. La giusta soluzione di endpoint protection deve offrire aggiornamento costante, monitoraggio continuo e sicurezza unificata, senza impattare la user experience. È bene perciò ripensare a tecnologie e processi con un approccio a 360 gradi.
Non basta, infatti, fare affidamento su antivirus e antimalware, ma occorre anche predisporre valide azioni di rilevamento e risposta alle minacce. L’approccio innovativo di 4wardPRO alla sicurezza e alla protezione degli endpoint, per 2 anni consecutivi vincitrice del Microsoft Security & Cloud Protection Gold Award, sfrutta tecnologie diverse per ottenere la migliore protezione possibile.
In materia di endpoint protection, 4wardPRO offre una soluzione a 360 gradi che prevede il consolidamento della sicurezza dei device, la difesa dalle minacce cyber, la gestione sicura di dispositivi mobili e applicazioni, patching centralizzata e crittografia sia dei dati aziendali, sia degli stessi strumenti digitali. Grazie ai servizi gestiti di 4wardPRO, inoltre, è possibile alleggerire il carico di lavoro del team IT interno, con la garanzia di un monitoraggio costante e di un controllo ottimale dell’infrastruttura di sicurezza.