Per un’azienda, applicando una serie di accorgimenti, è possibile ottenere risparmi fino all’80% sul prezzo di mercato nella migrazione degli asset IT su Azure, la nuvola di Microsoft.
Se i benefici di flessibilità infrastrutturale e innovazione applicativa portati dal cloud sono evidenti e ormai ben chiari alle aziende, il punto oggi è ottenere il massimo in termini di performance e savings dal passaggio all’as-a-service.
Adottando cinque semplici mosse, che vanno dall’adesione ai programmi di scontistica alla scelta di architetture e soluzioni, Azure può aiutare le organizzazioni a tagliare ulteriormente sui costi IT.
Chi possiede licenze di Windows Server Standard Edition o Datacenter Edition con copertura Software Assurance (SA) attiva può sfruttare i vantaggi del programma Azure Hybrid Benefit, che permette di risparmiare fino al 49% sull’acquisto di virtual machine su Azure (i savings variano in base all'area, al tipo di istanza o all'utilizzo). Le licenze di Windows Server infatti possono essere convertite o riutilizzate per eseguire macchine virtuali Windows Server in Azure e pagare con una tariffa base ridotta, equivalente sostanzialmente al prezzo delle macchine virtuali Linux (per un’overview dettagliata dei costi consultare questo link).
Allo stesso modo, con Azure Hybrid Benefit, i clienti di SQL Server Enterprise Edition con Software Assurance possono passare al database SQL in cloud a una tariffa conveniente, arrivando a concretizzare risparmi fino al 55%.
Per i workload ospitati su virtual machine (IaaS) che non richiedono variazioni sostanziali nel tempo e rimangono accese 24x7 (la necessità di risorse computazionali rimane dunque statica o comunque prevedibile), è possibile ottenere sconti sostanziali sull’acquisto di macchine virtuali Windows e Linux, arrivando a tagliare fino al 72% dei costi rispetto al listino pubblico. Come? Grazie alle istanze riservate di Azure (RI), che permettono di prenotare con un anticipo di uno o tre anni le virtual machine necessarie, risparmiando sul prezzo di acquisto (maggiore è il periodo di riserva, maggiore è lo sconto). La procedura di sottoscrizione è molto semplice e trasparente: basta selezionare e pagare le istanze specificando la propria area di Azure, il tipo di macchina virtuale e la durata del contratto. Le aziende possono così migliorare le previsioni di budget e il controllo degli investimenti grazie al singolo pagamento iniziale.
Il terzo punto per ottenere il massimo dei savings dalla migrazione sulla nuvola è più strategico e prevede la revisione delle logiche di progettazione delle proprie infrastrutture e/o applicazioni. Il ricorso al modello Platform-as-a-Service o Software-as-a-Service, grazie al grado elevato di flessibilità e al total cost of ownership inferiore rispetto alle soluzioni di Infrastructure-as-a-Service, rappresenta una valida alternativa per aumentare sensibilmente i vantaggi economici e di scalabilità legati alla gestione di architetture in cloud o ibride. Se il paradigma IaaS offre al cliente soltanto le risorse hardware (server, soluzioni storage e apparati di rete), il PaaS mette a disposizione nel cloud anche middleware, strumenti di sviluppo, servizi di business intelligence, sistemi di gestione dei database e molti altri servizi che solitamente sono onere dello staff IT interno. I vantaggi che ne derivano sono:
Lo shift al cloud introduce un nuovo approccio all’IT management basato sull’analisi dei fabbisogni e la continua ottimizzazione delle risorse in uso. I savings ottenibili possono arrivare al 20-30%, anche grazie all’implementazione di tool di analisi e troubleshooting, che semplificano le operazioni di monitoraggio e riallocazione degli asset sfruttando l’intelligenza artificiale e il machine learning. In particolare, all’interno del mondo Azure, ci sono strumenti come Cost Management (acquisizione della già nota Cloudy), in grado di fornire dati precisi e dettagliati circa utilizzi, costi e sprechi di sovrallocazione.
Se ogni singola mossa contribuisce all’abbattimento dei costi cloud, un Azure journey basato sull’insieme di tutte le best practice può portare a un risparmio complessivo di oltre l’80% sul prezzo di listino al pubblico, garantendo il dimensionamento della capacità IT in base alle contingenze grazie ai contratti pay-as-you-go. È evidente che per competere su mercati sempre più dinamici è necessario il cambio di passo: affrontare il passaggio al cloud con il supporto e la consulenza di un partner qualificato come 4ward è sicuramente la ciliegina sulla torta a corollario di tutte le guideline sopraccitate.