L’Activity Based Working (ABW), il lavoro basato sulle attività, è una filosofia che punta a ridisegnare spazi e funzioni aziendali mettendo al centro obiettivi e persone. L’attenzione con cui si guarda a questo nuovo modello deriva dai risultati positivi che sta riscuotendo in molte imprese, anche italiane, l’adozione dello Smart Working in termini di maggiore produttività e conciliazione vita-lavoro, così come dalla disponibilità crescente di tecnologie digitali che abbattono il vincolo della prossimità quale elemento fondante della dinamica collaborativa. L’ABW non si esaurisce tuttavia con il “lavoro agile” e neppure con gli applicativi di Communication & Collaboration, ma trova in entrambi degli alleati imprescindibili per la sua diffusione. Così come, infatti, le postazioni tradizionali negli uffici stanno cedendo il passo ai Modern Workplace e gli ambienti comuni si stanno evolvendo dalle classiche sale riunioni fisse a contesti modulari che cambiano al cambiare delle attività, allo stesso modo nello Smart Working l’accento non è posto tanto sulla distanza tra casa madre e dipendente, quanto sull’“intelligenza” (smart) di questo paradigma. Reso tale, appunto, da soluzioni innovative che attingono dal Cloud la loro possibilità di uso a prescindere da dove ci si trovi.
L’ABW sta scardinando alcuni totem culturali intoccabili, come per esempio il nesso tra salute, prestazione, benessere e luoghi di lavoro. Un nesso che, fino a qualche anno fa, sembrava non avere alcuna correlazione. Invece, una recente indagine condotta nel Regno Unito è partita da una considerazione elementare: chi sta in ufficio trascorre seduto in media il 70-85% del suo tempo. La sedentarietà che ne deriva è associata a un aumentato dei rischi legati a problemi muscoloscheletrici come dolore al collo e alle spalle, oltre ad avere ricadute in termini di calo di performance e incremento dell’assenteismo. Si stima che i legami tra comportamento sedentario, salute e risultati correlati abbiano costi superiori ai 30 miliardi di sterline (34 miliardi di euro), con il presenteismo, cioè la tendenza a essere sempre e comunque sul luogo di lavoro, che costa più del doppio dell’assenteismo.
Nel nostro Paese, il rapporto Istisan 2018 realizzato dall’Istituto superiore di Sanità insieme a ministero della Salute e Coni, ha accertato che la sedentarietà è responsabile del 14,6% di tutte le morti in Italia, pari a circa 88.200 casi all’anno, e di una spesa sanitaria di 1,6 miliardi di euro annui per le quattro patologie maggiormente imputabili a essa: tumore della mammella e del colon-retto, diabete di tipo 2, coronaropatia. Il rapporto non affronta direttamente l’attinenza fra salute e lavoro, ma, per analogia a quanto emerso nello studio britannico, non è difficile ravvisare una delle cause della sedentarietà in un eccesso di presenteismo statico anche dalle nostre parti.
Nell’ABW gli spazi interni, con l’ausilio delle tecnologie più idonee, facilitano il compito che il dipendente è chiamato a svolgere di volta in volta: ci saranno, perciò, zone che si prestano alla concentrazione individuale e altre che consentono la collaborazione in presenza o a distanza, così come altre ancora dedicate ai momenti di relax. In questo modo vanno a modificarsi i comportamenti che “obbligano” a stare alla medesima scrivania per periodi troppo lunghi, con benefici quindi dal punto di vista fisico, ma è anche la produttività del singolo a guadagnarci. Infatti questa nuova modalità di lavoro permette di diminuire le fonti di stress, sia dotando le persone degli strumenti e delle tecnologie più idonee che, contemporaneamente, offrendo loro ambienti più confortevoli e adatti all’attività da svolgere. Uno studio di qualche mese fa pubblicato sull’International Journal of Environmental Research and Public Health ha esaminato l’impatto dell’Activity Based Working su sedentarietà, comportamenti alimentari, produttività e soddisfazione. La conclusione, anche se provvisoria (lo studio avverte che sono necessarie ricerche future con campioni più grandi e per periodi di follow-up più lunghi) è che la transizione verso un ABW-designed Workplace può ridurre la sedentarietà a favore dell’attività fisica, migliorare i comportamenti alimentari e aumentare la soddisfazione del lavoratore, con un risvolto positivo anche sulla produttività e sulle performance.