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4wardPRO è entrata a far parte dell’Azure Hybrid Partner Catalog che raccoglie tutti i migliori partner Microsoft per quanto riguarda l’erogazione dei servizi Azure ARC, Azure Stack HCI e Azure Stack Hub. Si tratta dell’unico partner italiano ad essere stato inserito nella lista, a dimostrazione della lunga esperienza e profonda competenza in tema Hybrid Cloud.
Sempre più aziende investono in tecnologie ibride e multi-cloud per le opportunità di innovazione che ne derivano e per soddisfare le esigenze di business in continua evoluzione. Inoltre, un datacenter moderno ed evoluto consente di ridurre i costi, migliorare le performance e la disponibilità e di semplificare le operations.
Grazie ad Azure Arc è possibile semplificare la governance e la gestione di ambienti hybrid e multi-cloud, in modo centralizzato ed unificato. Azure Arc consente inoltre di sviluppare applicazioni innovative e intelligenti in qualsiasi ambiente con app, dati e servizi Azure.
Azure Stack HCI è, invece, un set di soluzioni Microsoft per infrastrutture hyperconverged che permette di eseguire in locale i carichi di lavoro virtualizzati. Offre le più recenti funzionalità di sicurezza, prestazioni e ibride, che ora includono l'abilitazione per Azure Arc e nuovi scenari di gestione tramite il portale di Azure.
Azure Stack Hub è, infine, un’estensione di Azure che abilita nuovi casi d'uso del cloud ibrido per le app LoB permettendo di rispondere ai requisiti di latenza e connettività di soluzioni disconnesse e Edge, di sviluppare app in Azure con la massima flessibilità di implementarle in locale per rispondere a policy e regolamenti e di usare i servizi Azure e architetture serverless o basate su containers o microservizi, per aggiornare app on-premise esistenti o costruirne di nuove.
4wardPRO ha realizzato con successo diversi progetti di Hybrid Cloud, tra cui la modernizzazione, tramite Azure Stack HCI, del data center di un comune italiano di circa 95 mila abitanti, che l’ha portata ad essere inserita nell’Azure Hybrid Partner Catalog.
Il progetto
Il Comune aveva un Datacenter obsoleto con diverse criticità, tra cui:
- Una soluzione di virtualizzazione non scalabile e poco flessibile
- Obsolescenza hardware e problemi di performance e sicurezza
- Configurazioni che non garantivano una disponibilità adeguata dei sistemi virtualizzati
- Difficoltà di gestione dei vari componenti dell’infrastruttura.
Da qui la necessità di implementare un’infrastruttura di virtualizzazione moderna ed integrata, per poter configurare in modo rapido, dinamico e flessibile i workload applicativi.
In risposta a queste esigenze, è stata implementata un’infrastruttura hyper-converged (HCI), dove sono stati rimossi diversi componenti hardware, sostituti dal software in grado di unire i layer di elaborazione, storage e rete in un’unica soluzione. In questo modo si è passati da una tradizionale infrastruttura “three tier”, composta da switch di rete, appliance, sistemi fisici con hypervisor, storage fabric e SAN, verso infrastrutture hyper-converged.
Tale soluzione si è integrata perfettamente con l’ambiente on-premise esistente, offrendo un importante valore aggiunto: la possibilità di connettere Azure Stack HCI con i servizi Azure ottenendo una soluzione hyper-converged ibrida.
Inoltre, è stata sviluppata una soluzione dedicata alla protezione di sistemi, dati e applicazioni erogati dall'infrastruttura IT aziendale, mantenendo i dati di backup anche in Microsoft Azure. Infine, è stato utilizzato Azure Arc sia per gestire l’ambiente cluster che per eseguire il provisioning, la gestione ed il monitor delle macchine virtuali in esecuzione su Azure Stack HCI.
Grazie a questa soluzione, il Comune ha ottenuto scalabilità, alta disponibilità, sicurezza ed efficienza operativa, oltre alla riduzione di complessità di gestione dell'hardware e del Total Cost of Ownership (TCO).
Inoltre, l’organizzazione ha ora completa visibilità sullo stato di salute dei componenti dell’infrastruttura e sulle risorse utilizzate, e può effettuare una rilevazione proattiva delle condizioni che impattano sull’erogazione dei servizi.
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