I managed services, i servizi di information technology gestiti in outsourcing, rappresentano una modalità sempre più apprezzata dalle aziende. Uno studio di Research and Markets ha previsto che il mercato dei managed services passerà dai 152,45 miliardi di dollari del 2017 ai 257,84 miliardi di dollari entro il 2022, con un tasso di crescita annuo medio pari all’11,1%. Secondo l’istituto di ricerca statunitense, i motivi del successo dipendono dai diversi vantaggi che si ottengono affidando a partner esterni specializzati la gestione, l’implementazione e la manutenzione delle dotazioni hardware e software aziendali. Di seguito, ecco alcuni di questi vantaggi.
Il modello a “consumo” dei servizi gestiti incide sulla diminuzione dei costi in due modi. Anzitutto, abbatte gli investimenti periodici di tipo infrastrutturale, contrastando il progressivo invecchiamento delle tecnologie aziendali che in epoca di digital transformation hanno tempi medi di obsolescenza sempre più ridotti. In seconda battuta, consente una gestione del budget senza “sorprese”, perché si fonda su un canone collegato a livelli di servizio (Sla, Service level agreement) prestabiliti e definiti contrattualmente.
Qualsiasi azienda può trarre giovamento dall’innovazione digitale, ma non necessariamente deve occuparsene direttamente. Anzi, se la sua vocazione non è quella di operare nel mercato IT, è bene che si concentri sul proprio core business, demandando ad altri la progettazione e l’implementazione di una infrastruttura tecnologica che valorizzi la specificità dei propri prodotti e servizi.
I managed services liberano da molte incombenze il personale IT, automatizzando ad esempio le attività di provisioning e manutenzione ordinaria, con la garanzia di soluzioni tecnologiche sempre allineate al business.
Spesso affrontare nuovi progetti che necessitano di competenze digitali avanzate può risultare impervio. Si pensi, ad esempio, all’acquisizione di clienti distanti dal quartier generale dell’azienda, per i quali è fondamentale la prossimità di uno o più referenti in loco che possano attingere costantemente ad applicazioni e informazioni contenute nei datacenter. I managed services mettono l’impresa in condizione di rispondere velocemente alle esigenze dei propri mercati di riferimento senza dover attendere i tempi lenti dettati dal reperimento o dalla formazione di risorse dedicate.
Quanto devo innovare? Dove devo innovare? Sono domande che un’azienda si pone e che, in passato, erano destinate ad avere risposte tardive e, il più delle volte, onerose. Un investimento cospicuo in hardware e software dimostrava, poi, alla prova dei fatti, di essere inefficiente. I servizi gestiti, invece, si prestano per loro natura a una forte granularità. Sarà possibile utilizzare (e pagare) per le sole risorse storage o di calcolo necessarie per gestire in modo efficace ed efficiente i business ad alta stagionalità o le strategie di espansione in altre geografie.
La virtualizzazione e l’erogazione delle risorse sotto forma di servizio gestito permette un loro impiego proporzionato alla capacità massima dell’infrastruttura senza, però, dover sostenere investimenti in hardware dedicato.
Quante aziende oggi sono pronte ad adeguarsi alle nuove disposizioni del GDPR (General Data Protection Regulation)? Il Regolamento Ue 2016/679 prevede sanzioni pesanti per chi non mette in campo sistemi di tutela efficaci contro le violazioni dei dati (data breach). La normativa diventerà pienamente operativa a partire dal 25 maggio 2018 e i managed services possono aiutare le aziende ad essere compliant garantendogli accesso a tecnologie di sicurezza all’avanguardia, skill e competenze adeguate.