4 buoni motivi per scegliere Azure Stack HCI
4 buoni motivi per scegliere Azure Stack HCI

4 buoni motivi per scegliere Azure Stack HCI

Autore: Francesco Molfese

Il cloud computing ha registrato una notevole crescita negli ultimi anni, diventando un modello sempre più popolare per l'archiviazione e l'elaborazione dei dati. Offre vantaggi come la scalabilità, l'accessibilità da qualsiasi luogo e la riduzione dei costi operativi. Tuttavia, ci sono ancora molte aziende che preferiscono mantenere alcune delle loro risorse IT in ambienti on-premises per motivi di sicurezza, conformità normativa o altre esigenze specifiche.

In questo contesto, Azure Stack HCI si presenta come una soluzione interessante per l'adozione di una virtualizzazione on-premises. Azure Stack HCI è una soluzione iperconvergente, che combina l'infrastruttura software-defined di Azure con hardware certificato per offrire una piattaforma di virtualizzazione locale.

Di seguito si chiariscono i 4 motivi principali del perché sia importante considerare l'adozione di Azure Stack HCI rispetto ad altre soluzioni di virtualizzazione on-premises.

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Figura 1 – Panoramica di Azure Stack HCI

 

Confrontandomi quotidianamente con i clienti, spesso mi viene chiesto perché dovrebbero scegliere Azure Stack HCI rispetto ad altre soluzioni note presenti da tempo sul mercato. Nei paragrafi seguenti vi riporto quelle che, a mio modo di vedere, sono i motivi principali che fanno propendere per l’adozione di Azure Stack HCI.

1. Modernizzare la propria infrastruttura on-premises portando innovazione

Azure Stack HCI non è sinonimo di ambiente di virtualizzazione, ma consente di ottenere molto di più. Infatti, risulta ideale se si vuole modernizzare la propria infrastruttura, adottando un’architettura hyper-converged che consente di:

  • Attivare macchine virtuali basandosi su tecnologie consolidate che rendono l’ambiente stabile e in alta disponibilità, particolarmente adatto anche per workload che richiedono elevate performance ed alta scalabilità.
  • Distribuire e gestire applicazioni moderne basate su micro-servizi, parallelamente alle macchine virtuali, sullo stesso ambiente cluster, adottando Azure Kubernetes Service (AKS). Oltre a poter eseguire app Windows e Linux in conteiner, AKS rende disponibile l’infrastruttura per eseguire dei servizi PaaS selezionati della piattaforma Azure in ambiente on-premises, grazie ad Azure Arc.
  • Attivare macchine virtuali con Windows Server 2022 edizione Azure Datacenter, che offre funzionalità specifiche non disponibili nelle classiche edizioni Standard e Datacenter. Per approfondire le caratteristiche disponibili in questa edizione è possibile consultare questo articolo.
  • Creare pool di session host di Azure Virtual Desktop utilizzando macchine virtuali in esecuzione on-premises. Tale scenario ibrido diventa interessante in situazioni dove le applicazioni risultano sensibili alla latenza, come ad esempio l’editing video, oppure scenari dove gli utenti hanno bisogno di usufruire di un sistema legacy presente on-premises che non può essere facilmente raggiunto.
  • Estendere le funzionalità della soluzione on-premises connettendosi a vari servizi Azure come Azure Site Recovery, Azure Backup, Azure Monitor e Defender for Cloud. Questo aspetto garantisce una innovazione costante, data della continua evoluzione dei servizi cloud.

2. Ottimizzare i costi

Il modello di costo di Azure Stack HCI, descritto nel dettaglio in questo articolo, risulta molto semplice.

In particolare, per i clienti con un contratto di Software Assurance, l’adozione di Azure Stack HCI si traduce in una riduzione drastica dei costi di modernizzazione dell’ambiente di virtualizzazione, rendendo questa soluzione ancora più competitiva dal punto di vista dei costi rispetto ai competitor sul mercato. Recentemente, facendo una comparativa dei costi tra Azure Stack HCI e VMware vSphere + vSAN su una proiezione di 3 anni, è emerso come Azure Stack HCI consente di ottenere un risparmio fino al 40%.

3. Aumentare il livello di sicurezza

Azure Stack HCI offre una sicurezza trasversale su hardware e firmware, integrata nelle funzionalità del sistema operativo, in grado di aiutare a proteggere i server da minacce avanzate. Infatti, i sistemi Azure Stack HCI, possono adottare le funzionalità di sicurezza di Secured-core, il tutto tramite una facile esperienza di configurazione da Windows Admin Center.

Inoltre, Azure Stack HCI consente di ottenere gratuitamente, proprio come in Azure, importanti patch di sicurezza per i prodotti legacy di Microsoft che hanno superato il termine del supporto, tramite il programma Extended Security Update (ESU).

Al momento vale per Windows Server 2008/R2 e verrà presto applicato anche a Windows Server 2012/R2 quando si raggiungerà la fine del supporto, oltre alle versioni corrispondenti di SQL Server. Questo consente di avere più tempo per intraprendere un percorso di modernizzazione applicativa, senza trascurare gli aspetti della sicurezza.

4. Massimizzare gli investimenti già fatti

Azure Stack HCI è in grado di integrarsi con l’ambiente esistente e con le più diffuse soluzioni di terze parti. Pertanto, l’adozione di questa soluzione non richiede nuovi investimenti per introdurre oppure adeguare le soluzioni di gestione, identità, sicurezza e protezione.

In particolare, la gestione amministrativa di Azure Stack HCI non richiede software specifici, ma è possibile adottare gli strumenti di gestione esistenti come Admin Center, PowerShell, System Center Virtual Machine Manager e persino strumenti di terze parti. Inoltre, adottando Azure Stack HCI ed Azure Arc è possibile applicare i modelli di gestione del cloud anche all’ambiente on-premises, semplificando notevolmente l’esperienza di utilizzo.

Azure Stack HCI consente di sfruttare a pieno non solo gli investimenti già effettuati in merito agli strumenti, ma anche per quanto riguarda le competenze del personale IT.

In conclusione, grazie al fatto che Microsoft abbia portato in Azure Stack HCI l’innovazione del cloud e l’esperienza maturata nel gestire tra i più grandi data center del mondo, l'adozione di Azure Stack HCI offre numerosi vantaggi per le aziende che desiderano mantenere parte delle loro risorse IT in ambienti on-premises.

Le aziende che adottano Azure Stack HCI modernizzano il proprio datacenter on-premises, salvaguardando gli investimenti effettuati e quelli futuri, senza trascurare gli aspetti legati alla sicurezza e all’integrazione, combinando la scalabilità e la flessibilità del cloud computing con l'integrazione e la sicurezza offerte da Azure.

Questa soluzione offre una piattaforma di virtualizzazione locale moderna, semplificando la gestione, migliorando l'efficienza e fornendo un percorso di integrazione più agevole tra ambienti on-premises e cloud pubblico. 

 

Francesco Molfese

Francesco Molfese

Nel 2004 si laurea in Ingegneria Informatica presso l'Università di Modena e Reggio Emilia e avvia la sua carriera nel campo dell'Information Technology.
Dal 2012 è Microsoft Certified Trainer (MCT) e dal 2016 è Most Valuable Professional (MVP) nella categoria Cloud and Datacenter Management, titolo con il quale Microsoft ha riconosciuto la sua profonda competenza tecnica e il suo impegno nei confronti di Microsoft e delle comunità tecniche.
È il Community Lead per la Cloud Community, il punto di riferimento italiano per la gestione e la governance del cloud. Attualmente, ricopre la posizione di Direttore della Business Unit Cloud Infrastructure in Impresoft 4ward.